24/06/2022

Come applicare il Phigital al mondo del retail

 

Che cosa ha cambiato la pandemia nelle nostre abitudini d’acquisto?

Le misure di sicurezza per contrastare la diffusione del Covid-19 hanno ridotto o, in alcuni casi eliminato la componente di prossimità che da sempre caratterizza le attività dei punti vendita.

Tutto ciò ha portato per diversi settori ad un drastico calo delle vendite presso gli store fisici e alla crescita esponenziale del digitale e nello specifico dell’ambito e-commerce.

Le imprese hanno dovuto velocemente passare dal modello di vendita tradizionale al modello basato sullo Smart Retail per sviluppare strategie in grado di sopperire al calo di visite presso i negozi fisici.

La spinta è partita dai Big di ogni settore retail che si sono resi conto dell’importanza dell'integrazione tra i touchpoint fisici e quelli digitali; il phygital, in questo senso, è la naturale e evoluzione del modo di fare acquisti in quanto si tratta di un insieme di tecnologie capaci di combinare il meglio di entrambi i mondi.

Nello specifico i grandi brand si sono mossi per sviluppare tre aspetti considerati fondamentali per mettere al centro i propri clienti: l’omnicanalità, il phygital e un modello di esperienza ibrida all’interno del punto vendita.

 

 

Il Digital Signage

 

La tecnologia più diffusa in ambito phygital è sicuramente il digital signage. Si tratta di una forma di comunicazione e advertising all’interno del punto vendita, condotta attraverso l’utilizzo di software e display per informare.

Tuttavia non bisogna immaginare il digital signage come qualcosa di passivo ma come uno strumento dinamico e capace di trasformare gli spazi fisici che diventano oggetto di interazione e di analisi, quasi fossero ambienti online.

Se ai prodotti viene associato un tag NFC o RGB è possibile passarlo su un apposito lettore per attivare la riproduzione di contenuti su un determinato display.

Abbinandolo a tecnologie di Image Recognition è inoltre possibile identificare i movimenti dei clienti all’interno di un punto vendita e quindi gestire i flussi delle persone attraverso la riproduzione di specifici contenuti. In questo modo anche i momenti di attesa possono diventare occasione di comunicazione, favorendo la lead generation e l’acquisizione di feedback.

 

Lo Scan’n’Buy

 

Un’altra soluzione lanciata nell’ambito dello Smart Retail è lo scan and buy.

Ai prodotti in vetrina vengono applicati dei codici QR, in questo modo si da la possibilità i potenziali clienti di acquistarli, anche se il negozio è chiuso. I beni acquistati saranno poi consegnati a domicilio come avviene in un normale acquisto online.

 

Il live stream shopping

 

Il live stream shopping è invece una tecnologia con il quale il retailer presenta i propri prodotti in diretta streaming. La differenza rispetto alla classica televendita e che il tutto viene gestito da una  piattaforma che può essere integrata con un e-commerce per l’acquisto immediato e di una chat per chiarire direttamente con il venditore qualsiasi dubbio. In questo modo, viene offerta al cliente un’esperienza simile a quella vissuta in negozio, ma più coinvolgente. Chi lo ha sperimentato, riconosce infatti che il livello di interazione con i prodotti è più alto rispetto alla navigazione sul sito.

 

Osserviamo quindi che si va sempre di più verso un tipo di interazione toucheless, in cui la vetrina fisica del negozio e lo smartphone diventano ambienti di coinvolgimento e di conversione.

Il negozio si evolve e unisce la comodità dello shopping online con l'interazione personale dello shopping fisico, offrendo ai clienti l'opportunità di provare, vedere e valutare i prodotti che desiderano acquistare nel miglior modo possibile.

Questo nuovo concetto sarà vantaggioso sia per i clienti che per i rivenditori in quanto darà loro la possibilità di interagire tra loro in un ambiente che si adatta meglio alle loro esigenze, beneficiando comunque di tutti i vantaggi dello shopping online.

Da questo il ruolo fondamentale di tecnologie in-store che risultino intuitive, della personalizzazione dell’offerta sulla base dei dati raccolti sui consumatori e, infine, dell’abilità di sviluppare esperienze d’acquisto e contenuti in grado di fidelizzare i clienti.

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